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Proposta mercatino Astorflex, importante!

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Ho sentito Astorflex circa la possibilità di avere una serata nella quale provare (e acquistare) le loro scarpe e si sono dimostrati molto disponibili. Loro arrivano con un furgone di scarpe e scaricano gli scatoloni nella sala prescelta, e in quell’occasione si possono vedere, toccare e provare le scarpe. Visto che in questo caso devono sostenere dei costi (viaggio, gasolio, autostrada…) applicano un contributo spese di 5€ per ogni paio di scarpe (sul prezzo già scontato riservato ai gruppi d’acquisto), ma dobbiamo considerare che se comprassimo le scarpe senza provarle il costo della spedizione per il reso comunque ci costerebbe 2€!

Per mia esperienza diretta posso dire che fare  una prova è necessario, almeno la prima volta, poi in futuro invece possiamo anche organizzarci diversamente, molti GAS ormai acquistano da Astorflex senza più provare le calzature perchè conoscono bene i modelli e le calzate.

Il mercatino temporaneo di Astorflex inizia alle 18 e termina alle 22 e l’orario permette di poter portare anche i bambini piccoli a provare le scarpine!

Se la cosa vi interessa ecco cosa dobbiamo fare:

– trovare una sala piano strada di almeno 30 metri quadrati;

– proporre ad Astorflex una data in febbraio, che sia dal lunedì al venerdì e in cui abbiamo suddetta sala libera;

Essendo abbastanza nuova della zona di Pergine purtroppo non conosco sale con le caratteristiche richieste, perciò vi chideo cortesemente di venirmi in aiuto. Una volta trovata la sala e verificato in quali date è disponibile in febbraio dalle 18 alle 22, possiamo, come facciamo per le riunioni, vedere quali date vanno meglio per tutti noi, e poi proporre la data ad Astorflex.

Attendo i vostri suggerimenti per la sala!!!!!!!!!!

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Presentazione nuovo produttore: Microbirrificio Gedeone

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Eccoci al secondo microbirrificio selezionato. Si chiama Gedeone e si trova in un paesino di 400 anime, Costa Vescovato, tra le colline tortonesi in provincia di Alessandria.  Il birrificio è nato poco più di due anni fa dalla volontà, tenacia e passione di tre persone provenienti da esperienze di agricoltura biologica della Cooperativa Valli Unite. Hanno incominciato questa avventura, spinti dalla voglia di produrre (e bere) una birra vera, più vicina alle sue origini, e prosegue tutt’oggi con la stessa immutata passione.  Il loro impianIngressoto di produzione può fare quantitativi di birra limitati e tutte le operazioni vengono svolte manualmente. Questo permette di poter seguire i prodotti in modo davvero “speciale”. Le birre sono senza conservanti, non sono filtrate e non sono pastorizzate ed inoltre per produrle utilizzano per la totalità materie prime BIOLOGICHE.
La rifermentazione in bottiglia seguita dalla conservazione in fresco, protegge la birra in modo naturale e ne preserva l’autenticità. I loro progetti per il futuro sono quelli di arrivare ad autoprodurre (tramite la Cooperativa Valli Unite) cereali e creare un piccolo maltificio. Gli auguriamo vivamente di poter realizzare i sogni nel cassetto!

Questo è il loro portale web: www.birrificiogedeone.it

Arrivo ora a presentare le birre (contestualmente aprirò l’ordine; schede tecniche e descrizioni si trovano sul nostro gestionale nella “scheda prodotto”  di ogni articolo) dopo esserere scivolate sotto il mio palato:

Belle Verte

 

BELLE VERTE, birra bionda, Pils. Birra leggera, molto beverina, con finale leggermente luppolato, a tutto pasto. Non delude.

 

 

Brama Rossa

 

BRAMA ROSSA, birra speciale ambrata, Strong Bitter. Amara e leggermente speziata, si presta in abbinamento con la carne.

 

 

Bianca Estate

 

BIANCA ESTATE, birra bianca, Blanche. S’ispira allo stile belga, strepitosa birra leggera da berne a secchiate nei mesi caldi, fruttata con splendido finale amarognolo.

 

 

Maori

 

MAORI, birra Pale Ale. Decisamente luppolata e quindi amara, ottima e beverina.

 

 

 

Stella d'inverno

 

STELLA D’INVERNO, birra scura doppio malto, Extra Stout. Molto probabilmente una bottiglia non particolarmente felice, meglio la Gede Noir, da riprovare.

 

 

7 e mezzo d'amblè

 

7 E MEZZO D’AMBLE’, birra bionda doppio malto, Helles Bock. Nonostante la sua gradazione alcolica di 7,5% è davvero buona e piuttosto beverina.

 

 

Gede Noir

 

GEDE NOIR, birra scura doppio malto, Extra Stout. E’ corposa con un bilanciato amaro.

 

 

 

Per Bacco

 

PER BACCO, birra al mosto d’uva. Sono sempre più presenti nel panorama nazionale di birre artigianali, se non avete mai assaporato, questa è da provare!

 

 

 

OFFERTA Olio Extravergine di Oliva biologico dell’azienda agricola Spunta il Sole

L’Azienda Agricola Spunta il Sole mi ha inviato varie bottigliette di olio sia DELICATO che FRUTTATO che distribuirò alle interessate e agli interessati alla riunione di mercoledì. Vi chedo però, dato che le bottigliette sono un pò unte, di portarvi dei sacchettini. Potrete così assaggiare l’olio direttamente a casa, sui vostri piatti preferiti!

L’OFFERTA che ci hanno fatto è, a nostro parere, ottima considerando che si tratta di un olio biologico : 5 euro al litro (le lattine sono da 5 litri, quindi 25 euro ogni lattina!). L’offerta riguarda l’olio novello, del quale, a seguire, trovate alcune informazioni, oltre alle informazioni sull’azienda.

L’olio novello

In questo periodo l’ azienda è impegnata nella raccolta delle olive direttamente dall’albero; successivamente vengono portate al frantoio per la molitura, il tutto, per la produzione dell’olio novello, avviene in giornata .

Questo particolare olio si può gustare solo durante la fase di raccolta da novembre a gennaio.
L’olio novello si ottiene dalla semplice spremitura a freddo delle olive, non viene filtrato ed è subito imbottigliato per la vendita.
L’eventuale formazione di deposito in fondo alla confezione è sinonimo di genuinità e freschezza del prodotto stesso.
In questo modo si conserva tutta la fragranza e l’aroma dell’olio appena molito, da degustare sulle nostre tavole.

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L’azienda agricola ha sede a Casarano (Le), in Via Prov.le per Ruffano Km 1,00. Si compone di più appezzamenti di terreno siti in agro di Gallipoli “Li Sauli”, e in agro di Casarano “Monte”, “Barlitti”, “Monticelli”, “Noce” per un’estensione di circa ha 20.00. L’oliveto è costituito da oltre 1 100 piante ultra secolari, veri monumenti vegetali, di varietà “ogliarola” per il 50%, “cellina di Nardò” per il 30% e “carolea” per il restante 20% coltivati con metodo di “agricoltura biologica” e non irrigui.

Siamo nel cuore del Salento, l’estremo lembo del sud Italia, terra di genuini sapori, dove le condizioni offerte dal terreno e dal clima mediterraneo sono particolarmente favorevoli alla coltivazione dell’ulivo ed alla produzione dell’olio che da sempre accompagna la vita ed il costume delle genti salentine.

I  campi sono coltivati con metodi di “agricoltura biologica“, con l’esclusione di concimi chimici e pesticidi, con tecniche di coltivazione che rispettano la natura.

Le olive raccolte al giusto grado di maturazione, vengono scelte e selezionate.Nell’arco di una giornata vengono portate al frantoio per la molitura prima che inizino i processi di fermentazione.Dopo essere state lavate vengono lentamente macinate con le tradizionali macine in granito, Dopo circa 30 minuti di lavorazione si ottiene una pasta pronta per essere dosata su fiscoli che successivamente sono avviati sotto i torchi per essere pressati.Molto lentamente i torchi spremono la pasta. Ne esce un liquido scuro composto da: acqua di vegetazione e olio. Quindi possiamo affermare che il loro olio è estratto a freddo.Infine un separatore centrifugo divide l’olio dall’acqua. L’olio prodotto subisce un filtraggio naturale tramite decantazione.L’olio conservato al buio ed a temperatura ambiente viene poi imbottigliato.

Per approfondire:

http://www.spuntailsole.it/

Cammina Leggero: le scarpe cruelty free

Alla Fiera Fa la Cosa Giusta ho adocchiato questa ditta che produce e vende scarpe robuste e di qualità, e ho deciso di informarmi.

I LORO PRINCIPI:

 

CamminaLeggero non utilizza pelli, cuoio, lana, seta o qualsiasi altro materiale che possa provocare inutili sofferenze agli animali.
Volevamo poter indossare scarpe senza derivati di origine animale, che fossero il risultato di una politica il più possibile attenta alla tutela dell’ambiente in tutti i suoi passaggi produttivi.
Volevamo poter offrire oggetti realizzati da manodopera artigiana e non dislocata dal luogo di progettazione.
Scarpe e accessori disegnati secondo la nostra estetica: lineari e senza troppe sofisticazioni.

Nell’idea di CamminaLeggero c’è un bisogno di misura, leggerezza e sostenibilità ed è su questi principi che ci stiamo costruendo.
Pensiamo al petrolio, a quanto questa risorsa, frutto di un millenario processo naturale di sedimentazione e trasformazione della vegetazione, sia diventato la fonte principale per le nostre riserve energetiche e l’elemento più sfruttato e abusato del nostro sistema produttivo.
Se da un lato costruire un sistema energetico che si basa quasi esclusivamente sui combustibili fossili ha portato a risultati catastrofici per il nostro pianeta, è vero anche che gli idrocarburi ed i loro derivati, grazie alle nuove tecnologie, sono diventati la fonte più ragionevole e pulita per ricavare materiali e prodotti di sintesi che possono aiutare l’umanità a sostenere la propria crescita e i propri bisogni.
Nello specifico, per quanto ci riguarda, la microfibra che utilizziamo per i nostri prodotti nasce proprio da queste riflessioni.
Pur essendo un materiale di sintesi che deriva dal petrolio, la microfibra utilizzata per la produzione delle nostre calzature ha un impatto ambientale molto basso rispetto al peso degli allevamenti intensivi e dei processi di concia da cui derivano le scarpe del mercato tradizionale.

 

Scegliamo la qualità, non la quantità.
Sappiamo che qualsiasi scelta produttiva ha un costo. Cerchiamo dunque i compromessi migliori, quelli che ci sembrano più vicini al nostro sentire e che sono meno dannosi per l’ambiente e la società.
La qualità della vita non può continuare a definirsi su una crescita quantitativa dei consumi, ma deve costruirsi sulla capacità di ripensare una misura e darsi dei limiti.
Ed è proprio questo, a nostro avviso, il nodo cruciale: porsi dei limiti.
Sia per quanto riguarda le scelte produttive: produciamo quanto basta puntando sulla qualità.
Sia per quanto riguarda i consumi: consumiamo meno e meglio.

 

Accorciamo la filiera, sosteniamo l’artigianato locale.
La nostra produzione si realizza tutta nel Nord Italia.
Sosteniamo le realtà artigiane locali del settore calzaturiero e lavoriamo privilegiando un’economia a filiera corta, per evitare inutili dispersioni e sprechi energetici.
Non vogliamo perdere il contatto con le cose che progettiamo e proponiamo, per questo pensiamo sia necessario concentrarsi sul processo produttivo, mettendo al primo posto il valore del lavoro di ogni singolo artigiano che collabora direttamente con noi.

 

 

I MATERIALI:

 

Le tomaie.
Le tomaie delle calzature sono realizzate in microfibra di ultima generazione, un materiale resistente e particolarmente leggero, traspirante e anallergico che, a seconda della tipologia, può risultare simil-pelle o simil-camoscio.
La nostra microfibra non contiene sostanze inquinanti e allergizzanti quali ammine aromatiche, amianto, formaldeide, pentaclorofenolo, PVC, ftalati, coloranti azoici, cromo ed esacromo.
Per i modelli ad effetto “grease”, simil cuoio, la nostra micofibra è stata ingrassata e bottalata, così da rendere il materiale ancora più resistente e morbido.

Le nostre suole.
Utilizziamo solo suole VIBRAM che si distinguono per resistenza all’abrasione, leggerezza, morbidezza, elasticità e tenacità
Per i nostri modelli abbiamo scelto suole realizzate con una mescola espansa a base di gomma naturale con un peso specifico pari al 50% di quello della gomma tradizionale. Sono suole dotate di eccellenti caratteristiche come resistenza al consumo, allo scivolamento e possiedono un ottimo ritorno elastico.

L’intersuola.
Abbiamo scelto intersuole idrorepellenti e anallergiche, costituite da una miscela di cascami tessili e resine.

I plantari.
Per i plantari usiamo una miscela a base di lattice, sughero e juta, ricoperta da uno strato di microfibra anallergica e traspirante.

La ditta ha sede a Pavia e produce scarpe da UOMO, DONNA, BAMBINO  e ACCESSORI. Se volete dare un’occhiata agli altri modelli www.camminaleggero.com.

Li ho contattati e mi hanno detto che loro stessi fanno parte di un GAS, perciò sono felicissimi di vendere ai gruppi di acquisto.

I prezzi non sono in partenza affatto cari, e in più applicano uno sconto del 15% ai GAS. La cosa interessante (per noi :-)) è che non è necessario un ordine minimo per avere lo sconto, ognuno di noi, anche autonomamente, ha la possibilità di usufruire dello sconto, facendo l’ordine delle calzature che gli interessano tramite email direttamente a loro.

Ci sono però le spese di spedizione di 12 euro (che oltretutto ordinando più paia di scarpe diminuiscono fino a scomparire!) e nell’ottica del risparmio di soldi e di risorse credo che sarebbe più opportuno fare degli ordini collettivi.

Potremmo provare a far partire un ordine di scarpe in gennaio sia per quanto riguarda le Astorflex che le Camminaleggero, in modo da avere al massimo in marzo le scarpe per la bella stagione.

Naturalmente se l’idea vi piace potremmo poi fare ordini periodici, ad esempio gennaio (per la primavera), aprile (per l’estate), settembre (per l’inverno).

Dimenticavo: sul sito ci sono indicazioni specifiche su che numero ordinare!!!!

Perciò durante le vacanze di Natale guardate nelle vostre scarpiere come siete messi a scarpe che a gennaio ordiniamo!

Presentazione nuovo produttore: Microbirrificio Zimella

 
Birra! Birra! Grande e Subito!
Dopo “ettolitri” di birra ho “selezionato” due microbirrifici italiani, certificati biologici, che producono ottima birra.
Ho pensato di presentarvi subito il primo e susseguentemente aprire un ordine.  Prossimamente (tra un mese?) presenterò il secondo birrificio con relativo ordine.
Le prime birre che potremo sorseggiare provengono da Bagno di Reggio Emilia, piccolo paese di quasi 3000 abitanti tra Reggio Emilia e Modena. L’azienda agricola, certificata biologica, si chiama Zimella e da molti anni coltiva cereali e possiede dei vigneti. Dal 2009, per volere e passione di chi conduce l’azienda, sono stati ricavati, all’interno di uno storico edificio di oltre due secoli fa, i locali del birrificio. Quello che mi ha colpito maggiormente, rispetto allo standard di tutti gli altri piccoli birrifici italiani, è stata l’autoproduzione della maggior parte degli ingredienti che compongono la birra. Troviamo così, i campi coltivati con orzo biologico e frumento ormai prossimo alla certificazione biologica, per ottenere i malti. Dallo scorso anno vi è anche un impianto di luppolo biologico con piante selezionate (inglesi, tedesche e americane) da paesi storicamente dedicati a questo tipo di coltivazione. Il progetto è seguito anche dall’Università Agraria di Reggio Emilia.
Oltre l’80% di prodotto finito risulta quindi provenire dalla stessa azienda. Ogni dettaglio, che ad un’associazzione come la nostra sta a cuore, viene curato ottimamente. La trasformazione dei cereali in malto avviene presso una malteria poco distante a km zero, le bottiglie in vetro vengono rese e riutilizzate (nel nostro caso non è al momento possibile restituire il vuoto), le etichette sono lavabili e rimovibili, le scatole in cartone sono riutilizzabili, le trebbie, residuo del malto sono conferite presso un allevamento zootecnico, parte dell’energia utilizzata dal birrificio proviene da pannelli fotovoltaici, l’automezzo aziendale funziona a metano. Detto ciò eccoci finalmente alla birra!
 
Tutte le birre Zimella sono prodotte ad alta fermentazione, rifermentate in bottiglia, non filtrate e non pastorizzate. Per quanto detto precedentemente, in attesa della resa produttiva del luppolo biologico le birre non hanno ancora la certificazione, ma le pratiche burocratiche mi confermano essere già state avviate. Quattro sono i loro prodotti, potete visualizzare la descrizione nell’apposita anagrafica articoli del nostro gestionale, mentre vi lascio una mia impressione in parole povere senza scendere nel tecnico (anche perchè non ne ho le competenze!):
 
 
 
 
 
 
Girasole, birra di frumento. Stile weizen tedesca, ma con differente, deciso e piacevole finale amaro
 
  
 
  
  
 
 
 
 
 
Dorata, birra chiara. Si presenta tipo una Ale inglese, dunque poco frizzante, beverina, amarognola.
 
 
 
 
  
 
 
 
 
  
Amaranto, birra rossa. Ottima Ale rossa, mediamente corposa, piacevolmente morbida, dove spiccano i sapori dei malti con un finale leggermente amarognolo.
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 –Carbone, birra scura (tipo irish stout). Ottima stout stile Irlandese, dai profumi e sapori inebrianti di malti tostati, caffè, cacao, ma non complessa e piuttosto beverina!
 
 
 
 
 
Questo è il loro sito: http://www.birrazimella.com/wpc/
 
Cin Cin!
 
 
 
 

Assaggio olio biologico Spunta il Sole

Siamo stati contattati dall’azienda agricola salentina Spunta il Sole perchè più di una volta abbiamo acquistato il loro olio d’oliva.

Ci hanno proposto l’olio a 25 euro per la lattina da 5 litri, a scelta tra FRUTTATO e DELICATO. L’olio è biologico e ottenuto da spremitura a freddo. Questo è il sito dell’azienda:

http://www.naturalmentesrl.it/default.aspx

Abbiamo chiesto l’invio di alcune bottigliette campione da distribuire a eventuali famiglie interessate all’assaggio, e ci hanno detto che manderanno anche altri prodotti della loro azienda e anche bottiglie di olio da litro da assaggiare alla nostra prossima riunione.

Perciò alla prossima riunione porterò pane e olio, voi magari portatevi i tovaglioli………

 

 

Tatawelo: novità dal Chiapas

 Caffè autocertificato dalle Giunte di Buon Governo zapatiste


Una commissione di soci della cooperativa (cosiddetti tecnici locali e municipali), che ricevono una formazione costante dalla Ong messicana Desmi, si fanno carico della formazione degli altri soci e della verifica del loro lavoro.
Visitano annualmente le piantagioni di tutti i soci, valutano il rispetto dei criteri adottati dalla cooperativa, e danno indicazioni correttive sulle tecniche di coltivazione organica del caffè (semina, potatura, tecniche di concimatura, utilizzo di alberi per ombra, ecc..), nonché sulla coltivazione degli altri alimenti destinati al consumo quotidiano.
L’autocertificazione rilasciata dalle autorità zapatiste è il risultato di un lavoro iniziato quasi 10 anni fa (dal momento stesso della costituzione della cooperativa), e che premia la cura e l’amore per la Madre Terra dimostrata quotidianamente dai nostri produttori.
In Guatemala 
I soci della Cooperativa Nueva Esperanza del Bosque continuano il processo di conversione alla coltivazione organica, anche grazie alla sensibilizzazione dei volontari italiani, con l’ente certificatore Mayacert; il loro percorso punta alla salvaguardia, al mantenimento della biodiversità e alla tutela del territorio, duramente colpito dai ripetuti uragani degli ultimi anni, che hanno causato la distruzione di intere coltivazioni.
In Guatemala non esistono autorità o enti autonomi che possano certificare o seguire un processo di autocertificazione, pertanto da quest’anno il nostro partner italiano per l’importazione del caffè da commercio equo, la nuova cooperativa Shadhilly (nata dalla cooperativa Mondo Solidale per dedicarsi esclusivamente al caffè ed ai progetti a questo collegati) ha deciso di iniziare la collaborazione con Adisque, un’associazione di Quetzaltepeque, che intende promuovere lo sviluppo delle popolazioni locali sostenendo principalmente l’istruzione degli adulti con i proventi del caffè di qualità certificato organico, prodotto ed elaborato nella zona, contrastando inoltre il riciclaggio di denaro proveniente dal narcotraffico per la compravendita del caffè attraverso i coyotes. 

Rétro, nei panni della natura

Ho avuto il privilegio di veder nascere Rétro qualche anno fa, quando una ragazza che credeva nell’ecologia, nel made in Italy, nel chilometro zero e nell’etica decise di buttarsi creando qualcosa di suo.

Ci siamo conosciute in rete, in forum che parlano appunto di prodotti ecologici, di ridurre gli sprechi, di sviluppo eco-sostenibile, e so per certo che quello che fa la rispecchia completamente.

Lei si chiama Manuela De Sanctis, Fashion designer all’Accademia di Costume e di Moda di Roma, appassionata di moda, di stile e di arte.

La filosofia che la contraddistingue:

– minuziosa cura dei dettagli e attenzione alla qualità e vestibilità;

– tessuti biologici e naturali, morbidi al tatto, confortevoli e piacevoli;

– chilometro zero: dai tessuti alle tinture è tutto made in Italy, e la realizzazione dei capi avviene in un piccolo laboratorio sartoriale;

– giusto prezzo, proporzionato alla qualità del lavoro sartoriale e dei tessuti scelti;

Eco-à-porter

Rétro utilizza cotone biologico, bamboo, lino biologico, fibra di latte eco-friendly o provenienti da aziende certificate Icea Gots, come “Vis” di Carpi e “Tessile Naturale” di Prato.Eticità infatti significa anche fornirsi da aziende tessili italiane che soffrono la concorrenza della manodopera cinese illegale a basso costo.

I tessuti scelti sono tinti naturalmente, per offrire un capo che non danneggia l’ambiente e che allo stesso tempo riduce enormemente il rischio di allergie.

Anche le etichette e i cartellini che accompagnano l’abbigliamento Rétro sono ecologici. Sono infatti realizzati in cotone biologico e carta riciclata certificata “angelo blu”.  Le stampelle per appenderli sono in cartone di recupero e non viene utilizzato nessun imballaggio di plastica per il confezionamento.

L’eco-stile viaggia sul Web

Rètro spedisce in tutta Italia le proprie creazioni utilizzando buste in materiale riciclato.

E’ membro azionista di Banca Etica, perchè vuole che i propri ricavi siano gestiti da un ente bancario che investe nel sociale senza lucrare con fantasiose speculazioni.

Personalmente sono felice proprietaria di alcuni capi Rétro e la mia opinione, così come quella di altre amiche che li hanno acquistati, è più che positiva. La vestibilità è ottima, sono comodissimi, i tessuti morbidi e decisamente belli da vedere. I tessuti che Manuela usa per le collezioni estive sono freschissimi mentre in inverno anche i suoi capi in cotone mi hanno colpita per quanto sono caldi (ho la maglia bicolore bordeaux, fantastica), e non meno importante non hanno quasi mai bisogno di essere stirati!

Manuela fa parte di un Gas e agli acquisti collettivi (almeno 8 capi) offre uno sconto del 20%, e nel caso di taglia errata il reso è gratuito.

Io sono disponibile a farvi vedere e provare i capi che ho acquistato, ma vi invito caldamente a guardare il suo sito

http://retroecowear.com/home.html

(tenendo conto che c’è da calcolare lo sconto!)

Tenetelo d’occhio perchè so che la collezione primavera/estate sarà molto carina!!

Se invece volete conoscere Manuela e provare i suoi capi la potete trovare a Bolzano in occasione della Fiera Biolife (in contemporanea con Fiera d’autunno e Nutrisan) VENERDì 30 NOVEMBRE, SABATO 1 DICEMBRE, DOMENICA 2 DICEMBRE, e in quell’occasione potrete acquistare direttamente da lei con sconto Gas (se siete interessati a biglietti omaggio mandatemi una mail quanto prima!!).

In alternativa possiamo proporle una serata dimostrativa, ma nell’ottica del ridurre i consumi credo che sarebbe opportuno approfittare della Biolife (per noi è solo un’oretta di viaggio….).

 

 

 

 

 

Ragionare con i piedi

Le persone che decidono di fare parte di un GAS stanno attente alla provenienza del cibo che mettono sulle proprie tavole, a come viene coltivata la terra, a come vengono allevati gli animali, a quanti chilometri fanni i prodotti per arrivare a noi…..ma, e per quanto riguarda i prodotti NON alimentari, ci poniamo le stesse domande?

Purtroppo, a causa del trasferimento di molte aziende italiane in Paesi in via di sviluppo, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un abbassamento dei prezzi (ma non sempre!) delle merci, di pari passo ad un abbassamento della qualità e della durata delle merci stesse. I lavoratori italiani dei settori dell’industria calzaturiera, della moda, della pelletteria, settori simbolo dell’eccellenza italiana in tutto il mondo, si trovano sempre di più sostituiti da lavoratori vietnamiti o indiani sottopagati e costretti a condizioni di lavoro disumane, e nel Nostro Paese nessuno porta più avanti un bagaglio di conoscenze preziose, custodito e tramandato per generazioni da conciatori, sarti e artigiani di questi settori.

In questo scenario disastroso si fa strada ASTORFLEX e il progetto “RAGIONIAMO CON I PIEDI”, che si prefissa i seguenti obiettivi:

  • sostituire gli adesivi a base solvente con quelli ad acqua (per tutta la produzione)
  • certificare la provenienza della materia prima
  • rendere pubblica la formazione del costo del prodotto
  • soprattutto creare posti di lavoro.

Oggi grazie anche a questo progetto AstorFlex da lavoro a 75 persone ( 35 dipendenti interni, 40 nei laboratori esterni italiani).

Le scarpe per i Gas, in vendita sul sito www.astorflex.it anche ai privati, sono tutte prodotte in Italia in ogni loro fase di lavoro.

Ad Astorflex si rivolgono poi altre realtà produttive italiane che a causa della forte concorrenza straniera fanno fatica a mantenere i posti di lavoro, e spinti da spirito di solidarietà decidono di far conoscere ai G.A.S. anche i prodotti di altri piccoli artigiani che seguono le stesse direttive che Astorflex si è auto imposta, condividendo con loro la ricerca fatta sulle materie prime e aiutandoli a commercializzare i loro prodotti.

Ecco come nasce la società “Ragioniamo con i piedi“.

Per motivi logistici ed economici Astorflex mette a disposizione la propria struttura per gestire il progetto e per questo  alcune scarpe prodotte da questi piccoli artigiani sono visibili ed acquistabili direttamente sul loro sito.

Il progetto “Ragioniamo con piedi” è stato apprezzato da alcuni medici podologi (Dott. Mannino e Dott. Luppi ) e da allergologi dell’ospedale di Modena. I primi confermando la qualità del prodotto dal punto di vista meccanico, i secondi l’importanza della pelle conciata al vegetale.

Lo stesso progetto è in evoluzione: stanno studiando una filiera per la ricerca di pelli da allevamenti biologici italiani grazie a medici veterinari gasisti per la costruzione di calzature col minor impatto ambientale possibile.

Oggi sono in grado di presentare diversi modelli di calzature, nate su esplicite richieste dei clienti, accomunati tutti dalla stessa filosofia e dallo spirito critico, non influenzati da mode, marchi, pubblicità, ma che acquisti un bene consapevole di ciò che lo compone e di quanto lavoro sia servito a produrlo.

Queste calzature soddisfano il bisogno di camminare comodi senza dipendere dalle mode e affermano una nuova etica tra produttore e consumatore.

La filosofia che sottende questo prodotto:

  • non c’è marchio perchè non si collega ad alcun stile da ostentare. E’ un oggetto che ci serve per camminare in modo confortevole
  • lo dobbiamo comperare solo se ci serve
  • deve dimostrare che in una filiera responsabile è possibile offrire un bene di valore che gratifichi il produttore e soddisfi i bisogni del consumatore ( ottima qualità al giusto prezzo)
  • che si attiva una filiera tutta italiana e locale in cui è il senso di responsabilità e di fiducia reciproca a creare l’etica che lo sostiene.

Da questa filosofia abbiamo ricavato questa ricetta:

MANODOPERA ITALIANA
a contratto indeterminato

FILIERA CORTA
dal produttore al consumatore, tutta italiana

TRACCIABILITA’
della provenienza della materia prima

MATERIALI NATURALI
biodegradabili a basso impatto ambientale

COMFORT
rispetto dell’anatomia del piede in collaborazione con medici podologi

TRASPARENZA
dei fornitori, dei laboratori e dei costi che determinano il prezzo finale

ETICITA’
rispetto del contratto nazionale del lavoro e delle norme vigenti di sicurezza Nessuna trattativa economica con i fornitori che impoverisca il prodotto e permetta di reinvestire in ricerca e qualità

INVESTIMENTI
in salubrità di laboratorio e nella ricerca della progressiva diminuzione della chimica nella scarpa

Astorflex offre modelli primavera/estate e autunno/inverno per uomo, donna e bambino e offrono sconti ai GAS (l’ordine minimo è 6 paia). Per chi fosse interessato i modelli e il listino già scontato per i GAS sono disponibili sul loro sito, sarebbe bello provare a fare un ordine in primavera e uno in autunno, voi che ne dite? Ragioniamo con i piedi anche noi?

AZIENDA BIOLOGICA LESCA SIMONE

Il contadino, che si affida agli antichi metodi di coltivazione e osserva i cicli della luna per sapere quando è il momento di semina, sembra un archetipo consegnato alla letteratura, in un epoca in cui le tecnologie più avanzate sono giunte nei campi travolgendo antichi adagi e superstizioni. Ci sono però agricoltori che vanno contro corrente, sfidando tendenze e proposte di grande produttività forzata per recuperare i metodi naturali: essi vivono e lavorano nelle aziende biologiche, all’insegna di una scienza che rifiuta ogni prodotto chimico (fertilizzanti, anticrittogamici ) per utilizzare elementi naturali e sostanze contenute nel mondo vegetale.

LA CASCINA REGINA

L’azienda, condotta in modo familiare, è un esempio di agricoltura biologica. Sorge nella pianura Padana in provincia di Pavia; gli appezzamenti sono coltivati a prato, sovescio, riso, mais, grano e legumi; tutte queste produzioni sono indispensabili per mantenere l’originaria ricchezza di humus nel terreno. L’esperimento compiuto in questa piccola piccola azienda risulta così completo: dall’impostazione del programma, alla produzione, alla lavorazione del prodotto ed alla vendita. Dopo diversi anni di esperienza, e inevitabili errori, ora ha un proprio ritmo e un proprio calendario: ci sono giorni particolari per le radici, per le foglie, per la raccolta e per la semina.

UN PO’ DI STORIA

Giá dai primi anni 70 in azienda è stata realizzata una piccola riseria per garantire la lavorazione dei cereali. Con procedimenti all’antica: mole di pietra per la stramatura e mulini a pietra per la macinatura. La Cascina Regina è stata così una delle prime in Italia che producessero e lavorassero i loro prodotti biologici: questo avvenne quando il padre di Lesca Simone, nei primi anni 70, incontrò alcuni agronomi tedeschi venuti in Italia per spiegare i principi di Rudolf Steiner, e fu subito interessato a queste teorie, perchè aveva mantenuto fino ad allora un concetto tradizionale dell’ agricoltura e non aveva mai avuto simpatia per i diserbanti chimici.

Da allora, seguendo lo slogan di Steiner “FAR CRESCERE PIANTE SANE IN UN TERRENO SANO” si dedicò ad  una sorta di scommessa: coniugare la mentalità imprenditoriale con il rispetto della natura, per i suoi ritmi ed i suoi cicli; non farle violenza ma seguire le leggi scolpite nel tempo. La sua decisione fu una specie di salto nel buio, perchè allora non era per niente scontato che fosse possibile coltivare con metodi biologici permettendo nello stesso tempo al coltivatore di vivere del proprio lavoro e mantenere la propria famiglia.

METODI USATI CONTRO LE INFESTANTI

Per tenere fede ai principi del biologico, non ricorrono a nessun aiuto chimico ma intervengono soltanto con mezzi meccanici.
Per quanto riguarda il riso, estirpano le radici con mezzi meccanici, una procedimento che viene eseguito due volte prima della semina. Questo metodo è anche chiamato “FALSA SEMINA” o “SEMINA SIMULATA”: nella risaia tutto è infatti predisposto come per la semina normale; il terreno è spianato e viene immessa un po’ d’acqua. Alla fine di aprile le “erbe cattive” trovano condizioni ottimali, quindi germinano e crescono. Quando le infestanti sono spuntate, viene tolta bruscamente l’acqua e si erpica la terra in modo da poterle sradicare. Pulito il terreno, viene immessa nuovamente acqua subito portata ad un livello piuttosto alto, dopodichè si aspetta ancora una volta che le infestanti germoglino e si ripete una seconda volta lo stesso procedimento; solo a questo punto si passa alla semina.

Invece per tutti gli altri prodotti -mais,legumi- si interviene dopo l’aratura con grosse frese, sia per scomporre la zolla, sia per estirpare le erbe infestanti, dopo l’attecchimento e durante le fasi della crescita della pianta si interviene con frese interfilari che non danneggiano la pianta stessa, perché intervengono solo sugli spazi vuoti che rimangono tra una fila e l’altra. È molto importante aggiungere che, facendo rotazioni del terreno con tutti questi prodotti (considerando anche grano, prato, colza, sovescio) , le malerbe, che abitualmente si trovano facendo una monocoltura forzata, negli appezzamenti della cascina non esistono, poichè le condizioni del terreno cambiano continuamente.

PRODOTTI DELL’AZIENDA

L’azienda biologica Lesca Simone produce riso, farina integrale, farina di mais, crusca, fagioli borlotti, cannellini fagioli neri, dell’occhio, soia gialla, azuki, lenticchie verdi, lenticchie di rodi, lenticchie decorticate, miglio, ceci, orzo, farro, avena, fagioli di Spagna, riso nero Venere, cicerchie, preparati per risotti, preparati per dolci.

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